Quello che desta subito scalpore è il loro nome: la scelta delle “Rivoltelle”, non sottende niente di bellicoso se non la forza e la passione di chi ha voglia di raccontare una storia importante fatta di rabbia e amore. “Siamo una band che nasce in Calabria, una terra che spesso ha legato il suo nome alla criminalità: con questo nome volevamo esorcizzare questo aspetto in modo ironico, “rivoltando” le apparenze precostituite.” raccontano le ragazze.
La storia della band comincia nel 2005 a Cosenza, Italia, quando le quattro rockers, quattro musiciste di elevato profilo culturale e con una solida ed ampia formazione musicale, quattro ragazze calabresi, Elena (voce, violino, sax e chitarre), Alessandra (basso, chitarre, voce e cori), Paola (batteria, percussioni e cori) e Angela (chitarre e cori) decidono di proporre nelle loro serate un micidiale cocktail musicale fatto di rock reggae e ska, e si sviluppa in tutto il Sud. Non sono soltanto originalissime interpreti di un vasto repertorio di grandi successi nazionali ed internazionali degli anni ’60-’90, riletti in chiave moderna, ma scrivono, compongono e arrangiano le loro canzoni. Suonano giocando su ritmi e sonorità mediterranee, riuscendo a mixare con arte strumenti e voci, un gioco che le fa uscire da ogni schema musicale. Non dimenticano con le loro canzoni ricche di riferimenti culturali e musicali, di trattare temi sociali, come l’anoressia e la bulimia, e di strettissima attualità, come la situazione femminile, la mafia e la politica. Soprattuto non dimenticano i problemi del sud, con la loro cifra stilistica di un atteggiamento quasi insolente e coraggioso e con la forza della ribellione, rivoltando con la musica le abitudini remissive, apatiche e indolenti di questa nostra terra calabrese.