Continuiamo a seguire appassionatamente il percorso artistico del nostro amico Peppe Voltarelli già ospite da noi nella prima edizione 1996 e nel 2007. Quest’anno presenterà il suo ultimo lavoro: “Planetario” da lui scritto e interpretato; attraverso una selezione di cantautori di tutto il mondo costruisce una personale e ironica teoria della canzone densa di aneddoti e riferimenti storici, un viaggio fatto di incontri bizzarri in luoghi segreti e inesplorati. Il ruolo sociale del canto e la sua importanza nel sapere collettivo di un paese sono i temi portanti dello spettacolo.
Peppe Voltarelli, cantautore e attore italiano, nasce a Cosenza il 26 dicembre 1969. Dal 2006 conduce carriera solista, dopo aver interrotto il suo percorso con il gruppo “Il Parto delle Nuvole Pesanti”, di cui era coofondatore a Bologna e del quale è stato il cantante dal 1990 al 2005. Come cantastorie del sud, costruisce una narrazione ironica pungente e critica della quotidianità, creando un personaggio poliedrico che lavora sul linguaggio e sulle tradizioni della sua Calabria, riconsegnandone un’immagine nuova e poco stereotipata senza mai essere lamentoso.
Nel 2006, viene presentato alla prima edizione della Festa del cinema di Roma, il film “La vera leggenda” di Tony Vilar, del regista Giuseppe Gagliardi, è il primo lavoro da solista, un road movie che racconta l’epopea degli italiani d’America, attraverso la storia, tra Buenos Aires e New York, di un cantante italiano famoso in Argentina negli anni sessanta e ormai scomparso. La pellicola rappresenta il primo caso di mockumentary italiano. Voltarelli è l’autore delle musiche e l’interprete. Negli anni successivi il film viene presentato al Tribeca Film Festival di New York, al Calgary International Film Festival, all’Italian Film Festival di San Diego, al Festival del Cinema Italiano di Belgrado, al Weird Mob di Sydney e al Buitoni Film Festival di Dublino.
Il primo lavoro discografico da solista esce nel 2007 “Distratto ma però” prodotto da Alessandro Finazzo della Bandabardò che vede la partecipazione di Roy Paci, Sergio Cammariere, Pau dei Negrita e Giancarlo Cauteruccio. Entra nei cinque finalisti per la targa Tenco 2007 riservata alle opere prime. Peppe Voltarelli vi interpreta la parte di una curiosa guardia antitaccheggio. L’album viene distribuito in Argentina, e la tournée di presentazione tocca anche il Canada, gli Stati Uniti e il Messico. Al Teatro Civico di Alghero riceve il Premio Pino Piras “Canco de Raganal” per l’ironia e il sarcasmo della sua ricerca musicale. Il brano viene inserito nella colonna sonora del film “Fuga dal call center”, opera prima di Federico Rizzo.
L’opera “Angolo somma zero”, spettacolo denuncia delle “morti bianche” e della situazione drammatica delle famiglie pugliesi decimate per malattie contratte sul posto di lavoro, debutta al festival teatrale di Festambiente Sud a Vico del Gargano. Scritto e recitato da Alessandro Langiu, ne prende parte Peppe Voltarelli come musicista e attore nella parte di un suonatore per matrimoni tra Brindisi, Taranto e Manfredonia.
Il disco “Duisburg Nantes Praga” bootleg live è un lavoro di denuncia contro la mafia, registrato dal vivo durante il tour europeo del 2008.
Nel 2009, 2010, 2011 partecipa, con Alfio Antico, i Lautari a la Bandabardò al Concerto del Primo Maggio. Compone le musiche per l’opera teatrale “Medea e la luna”, tratta da “Lunga notte di Medea” di Corrado Alvaro e messa in scena da Giancarlo Cauteruccio.
Nel 2010 pubblica in Francia “Ultima notte a Malà Strana”, disco presentato in anteprima a Parigi con un concerto al teatro Alhambra il 28 settembre, e vince la Targa Tenco di quell’anno, come miglior album in dialetto, per la prima volta ad un lavoro in calabrese. Voltarelli dedica la Targa al sindaco ambientalista di Pollica (Salerno) Angelo Vassallo, ucciso in un agguato di tipo mafioso.
Il 16 marzo 2011 partecipa alla Notte Tricolore a Torino, rappresentando la Calabria, per celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia.
Ancora nel 2011 firma la colonna sonora originale di “Tatanka” di Giuseppe Gagliardi e partecipa a Luminato, festival di Toronto e al Francofolies di Montreal, insieme al gruppo Bandabardò. Nel film “Qualunquemente” di Giulio Manfredonia con Antonio Albanese, viene usata in forma di parodia, la canzone “Onda Calabra” scritta per il documentario Doichlanda di Giuseppe Gagliardi, ma Voltarelli rivendica la canzone come canzone di passione ed emigrazione non in linea con l’utilizzo del film. A novembre debutta alla Galleria Toledo di Napoli lo spettacolo “Il viaggio i padri l’appartenenza, monologo di teatro canzone”. Realizza la colonna sonora di “Aspromonte”, commedia di Hedy Krissane con Franco Neri.
Nel 2012 partecipa alla 36ª edizione del Premio Tenco con il ruolo del “tappabuchi intrattenitore”, durante i cambi palco degli artisti, e al Festival Avignon Off 2012 con lo spettacolo “Voci… Italiani da esportazione”, insieme alle cantautrici Roberta Carrieri e Gabriella Grasso. Sempre nel 2012 fa concerti a Buenos Aires, New York, Portland, Seattle, Los Angeles, Bruxelles, Barcellona, Colonia e Lussemburgo.
È ospite nel giugno 2013 del Canzoniere Grecanico Salentino al concerto che si tiene al Joe’s Pub di New York e il New York Times dedica un articolo alla serata. A Montreal International Jazz Festival 2013 partecipa con due concerti.
Il suo ultimo lavoro “Planetario”, è una raccolta di bellezze mai perdute: un solo pezzo inedito, cantato insieme alla bellissima voce di Rusò Sala, in mezzo a perle di Léo Ferré, Domenico Modugno, Joan Manuel Serrat, Jacques Brel e tanti altri. Ricorda il racconto in cui il protagonista si risveglia da un lungo sonno e ha perso tutto quello che è successo nel frattempo.
Planetario è un disco, non solo, è anche un cofanetto di souvenir, di contributi e di storie, con le opere e la grazia compositiva dell’artista Anna Corcione.
Un viaggio musicale che parte in littorina da Mirto, nel Cosentino, e arriva in Canada, attraversando la Russia. Procede per strade e per boschi, si sofferma fra i quartieri di New York e attracca al porto di Amsterdam: «Ho raccolto i brani di ogni dove e le voci di quelle terre con cui ho un legame forte: Argentina, Spagna, Francia, Belgio, Usa, Canada, Olanda, Russia, Cuba e, naturalmente, l’Italia, a partire dalla mia Calabria». Un forte e dolce miscuglio di terre e suoni, vibrazioni di corde della chitarra sudamericana odorosi di rivoluzione, armonici accordi delle fisarmoniche francesi, e calde e dense ballate andaluse.
In sottofondo, “la malinconia di chi si sente controcorrente, di chi forse ha paura di scomparire per tutta la libertà che racconta.” Scelte e fatica messe in metrica per fare una poesia che offre la possibilità di salvarsi e difendersi.