
Dopo quasi 30 anni, torna sul palco del festival Eugenio Bennato: era il 1998, anno di “Taranta Power“, il movimento che lui stesso ha fondato con l’idea di diffondere il culto della taranta in tutta Europa. Una vera intuizione culturale, che abbiamo scelto di seguire e che ha saputo tenere insieme donne e uomini di generazioni e provenienze diverse.

Sul palco di Verzino, Bennato porterà i brani dell’ultimo disco “Musica del mondo”. “Mongiana”, ad esempio, trae il suo titolo dal nome del paese in provincia di Vibo Valentia e, riportando alla memoria il suo vecchio opificio di fine ‘700, rievoca un pezzo di storia calabrese legato all’industria borbonica. D’altronde, sin dai tempi di “Brigante se more” Eugenio Bennato ha sempre dedicato una profonda attenzione alla Calabria che si è “arrevutata”.
La canzone “Mongiana” (video Youtube) è un lamento per la perdita di un pezzo di storia italiana, un grido di dolore per l’oblio che ha avvolto un luogo un tempo simbolo di progresso e innovazione. Mongiana, nel cuore della Calabria, era un polo industriale all’avanguardia, una fabbrica che produceva acciaio e ghisa, un primato del Sud Italia. Ma quel sogno, quella realtà, è stata cancellata, inghiottita dal silenzio e dalla dimenticanza. La canzone non si limita a ricordare il passato, ma denuncia un’ingiustizia, un’operazione di rimozione storica che ha privato il Sud di un pezzo della sua identità. Bennato ci ricorda che Mongiana non è mai stata dimenticata, ma non è mai esistita perchè nessuno vuole che si sappia che è esistita. La sua voce si alza per chiedere che la storia venga riscritta, che il nome di Mongiana torni a risuonare, che il Sud sia riconosciuto per la sua capacità di creare e innovare, non solo per i suoi stereotipi.

Artista poliedrico con una laurea in fisica, ha segnato profondamente il panorama musicale italiano. Nel 1969, insieme a Carlo D’Angiò, ha co-fondato la Nuova Compagnia di Canto Popolare, e nel 1976, ha dato vita a Musicanova. La sua creatività si è estesa al cinema, al teatro e al balletto classico, componendo colonne sonore memorabili per opere come L’eredità della priora, Domani si balla, Don Chisciotte-frammenti di un discorso teatrale, A sud di Mozart, La stanza dello scirocco (premiata con il Nastro d’Argento) e il cartone animato Totò Sapore.
Nel 1998, Bennato ha lanciato il movimento Taranta power, un’iniziativa che ha riunito i maestri della musica etnica del Sud Italia. Questo movimento ha portato alla pubblicazione degli storici LP Lezioni di tarantella e La tarantella del Gargano, e all’album Taranta power. Nel 2000, ha fondato a Bologna la Scuola di Tarantella e danze popolari del Mediterraneo, la prima in Italia dedicata allo studio e alla divulgazione dei balli popolari del Sud.
La sua musica ha varcato i confini nazionali, portando la taranta nei più importanti festival di World Music internazionali, grazie anche all’invito di Peter Gabriel. Bennato ha tenuto concerti in tutto il mondo, diventando un ambasciatore dei valori del Mediterraneo. Nel 2002, l’album Che il Mediterraneo sia ha segnato un’altra pietra miliare, con l’introduzione di sonorità arabe, e il brano omonimo è stato scelto come sigla per i programmi RaiUno Shukran e LineaBlu.
Nel 2007, l’album Sponda sud ha visto la luce, con la title track registrata ad Addis Abeba. Nel 2008, ha partecipato al Festival di Sanremo con Grande Sud, insieme a Pietra Montecorvino. Ha anche pubblicato i libri Brigante se more e Ninco Nanco deve morire – Viaggio nella storia e nella musica del Sud. Nel 2011, ha celebrato il 150° anniversario dell’Unità d’Italia con l’album Questione meridionale e ha composto una “Suite per orchestra e voci popolari” per il Teatro San Carlo, che gli ha poi commissionato l’opera L’amore muove la luna.
Il suo impegno nella diffusione della musica del Sud è proseguito con l’album Da che sud è sud nel 2017 e con Qualcuno sulla terra – canzoni inedite sulla natività. Nel 2018, il Parlamento Europeo lo ha invitato a Bruxelles per un concerto in occasione della giornata dedicata ai diritti umani. Nello stesso anno, ha celebrato i vent’anni di Taranta Power con un grande festival a Napoli. Nel 2020, Qualcuno sulla terra è diventato un disco, e ha inciso A Sud di Mozart, una suite scritta con Carlo D’Angiò.