Stage: La zampogna e il violoncello



data: 15 Agosto ore 21.00 1998
dove: Piazza Campo

La logica che anima lo spettacolo è data dalla dicotomia fra individuo e coro, fra solisti e orchestra. Le voci, tante e diverse, per suono, per contenuti, per colore, si dispiegano nella loro peculiarità, nella loro specificità. Le storie si intrecciano. Ciascuna con la sua peculiarità di intonazione, di ambientazione, di evocazione; e pure, tutte insieme, per chi sa scorgerlo, a ricomporre la trama sottile di una storia, la storia comune. La struttura portante è offerta da un fraseggio musicale, che si sviluppa nel vicendevole interrogarsi, richiamarsi, contrastarsi di due linee sonore distinte, una che si rifà alla musica colta, un’altra che proviene dalla tradizione popolare. L’intreccio sonoro attraversa riferimenti culturali, storici, etnici diversi, giungendo in momenti magici e preziosi a incarnare la compresenza delle voci, delle culture delle razze. Il livello narrativo propone la storia, le storie, la storia di tutte le storie. Una vicenda, un particolare, un percorso, per simboleggiare tanti (tutti?) gli itinerari possibili, per indicare ancora quì una compresenza, una unità di significazione, che è riconoscimento della propria identità, ma anche sogno.


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