Convegno: La cultura della Tammurriata



data: 14-15 Agosto 1997
dove: Salone Botteghe Artigiane

Questo seminario nasce dalla collaborazione con Gabriele D’Ajello e Mario Orabona che presenteranno una ricerca sulla cultura della tammorra caratterizzata dall’incontro con i portatori della tradizione.
Il gruppo è costituito da persone anziane, e qualcuna più giovane, che sono accomunate dalla passione per il canto, la musica, e il ballo, dell’area contadina della provincia di Napoli. Gli anziano raccontano come nella loro giovinezza si usava “tirare” fino al mattino in osteria, o in qualche campagna, cantando e suonando: da adolescenti lasciavano anche la cena sul tavolo, se nel cortile vicino si sentiva risuonare il tamburo. E’ infatti è il tamburo, o tammorra in dialetto lo strumento principe della musica dell’area di provenienza dei componenti del gruppo; il tamburo accompagna il canto dei cantatori popolari e la bravura di un tammorraro sta proprio nel riuscire ad adeguarsi ai diversi cantatori.
Su questo canto si innesta il ballo tipico della zona, che è, per l’appunto, il “ballo sul tamburo” (ballo ‘ncopp ‘o tammurro), così come il canto è canto sul tamburo.
Le persone del gruppo provengono da due zone distinte, una tipicamente vesuviana (San Giuseppe vesuviano-Terzigno, paesi alle falde del monte Somma) l’altra montanara (il versante dei monti Lattari che affaccia sul Golfo).
Nel ballo, eseguito impugnando le castagnette, le nacchere, si ritrovano alcune caratteristiche comuni anche ad altre danze del Sud, ma anche molte specificità.
Oltre alla tammurriata, canto e ballo sul tamburo, gli anziani sono portatori di altre forme musicali tradizionali, canti a ‘fronna, alla carrettera, di lavoro.
Alcuni canti sono eseguiti senza accompagnamento musicale, mentre la tammurriata anche da altri strumenti oltre il tamburo, il bughitibù o putipù (Zucu qui a Verzino), un tamburo a frizione, il tricchebballacche, un crotalo a martelli, la tromba degli zingari, lo scacciapensieri.
Il gruppo riunisce alcuni portatori della tradizione che individualmente partecipano, da “sempre”, alle feste popolari dove si suona e si balla, rinnovando di continuo, con la loro presenza, una antica tradizione, propone un repertorio tradizionale, assemblato anche con molta improvvisazione, secondo la tradizione piu’ genuina. Nel repertorio confluiscono canti di vario tipo e il ballo con le sue varianti secondo la zona di appartenenza.

PARTECIPANTI – PORTATORI
Avino Angelo, 34 anni, di Terzino, contadino Ballo/tamburo
Avino Fedele, 75 anni, di San G. Vesuviano, contadino/muratore Canto
Avitabile Francesco, 70 anni, di Gragnano, contadino/boscablo Ballo
Del Sorbo Giovanni, 66 anni, di S. Antonio Abete, contadino Canto/tamburo
Donnarumma Salvatore, 69anni, di Gragnano, contadino Canto
Inserra Raffaele, 34 anni, di Gragnano, operaio Tamburo
Ruocco Michele, 68 anni, di Casoria di Napoli, operaio Canto
D’Ajello Caracciolo Gabriele, 51 anni, insegnante Ballo
Niego Igor, 24 anni, di Napoli, musicista Tamburo
Orabona Mario, 30 anni, di Napoli, musicista Tamburo


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