Alfio Antico è nato a Lentini (SR), piccolo centro vicino Catania, dove vive fino all’età di diciotto anni come pastore-bambino e poi adolescente, respirando, in una vita non certo priva di durezze, tutti i miti che attraverso le avare, disseccate e al tempo stesso rotonde parole della cultura contadina lo illuminano nelle sue attese. Fin da bambino accompagna la sua vita col suono del tamburello, che si costruisce ad appena otto anni, tendendo le pelli conciate delle pecore sopra un vecchio crìu (setaccio contadino). Nei silenzi e nelle vibranti sonorità insegue così la propria anima, e nell’alone di un quotidiano mistero, forse i volti e gli sguardi tutti degli antichissimi abitatori della sua terra. Ventenne, si sposta a Firenze, dove ha inizio la sua carriera nel mondo della musica e dello spettacolo suonando con Pino de Vittorio e Luciano Vavolo, poi insieme ad Eugenio Bennato, che lo scopre mentre una sera fa risuonare la voce forte e delicata dei suoi tamburi nel cuore di Firenze, in Piazza della Signoria. Da quel momento prende l’avvio una serie di proficue collaborazioni con Musicanova, Edoardo Bennato, Vincenzo Spampinato, Lucio Dalla, Fabrizio De Andrè, Peppe Barra, Renzo Arbore. Alfio non è solo musica, ma anche presenza, teatro, gestualità. Perciò viene chiamato come musicista attore a spettacoli teatrali con Maurizio Scaparro e Pino Micol, Giorgio Albertazzi, Massimo Ranieri, Ottavia Piccolo e Renato De Carmine, Roberto De Simone. Anche il mondo della danza si è avvalso in più occasioni delle potenzialità sceniche, musicali e coreografiche di Alfio, portandolo a varie esperienze tra cui ” Cabiria”, il passo a due con George Iancu in ” Mazzafionda”e ancora con George Iancu in “Aura”, in cui le musiche di Alfio dialogano con quelle di Miles Davis. Collabora con la Nuova Compagnia di Canto Popolare allo spettacolo “La Voce del grano”, musical dell’Italia del Sud. Giunto ormai a una piena maturità artistica, si propone ora in performance da solo e con due diversi quartetti e come artista singolo per collaborazioni speciali. Con l’ Alfio Antico Quartetto, attivo del 1999, ha già realizzato un CD, Anima ‘ngignusa, e Supra mari . Le sue musiche, affondando le radici in una tradizione arcaica, restituita alla sua originaria natura modale tramite un sostegno fatto di bordoni, eterofonie, discanti e fioriture realizzati sia su strumenti della cultura mediterranea con il saz e l’oud che su ricostruzioni da iconografie medioevali come la viella e la lyra. Strumenti questi che ben si sposano ai tamburi ed alla voce di Alfio perché anch’essi dotati di una grande fisicità sonora e capaci di ampie possibilità timbriche e dinamiche.