data: 13-15 Agosto 1996
dove: Sala Consiliare Palazzo Comunale
Gli stumenti musicali presentati in questa mostra non sono “antichi”. Non sono cioè perduti nell’uso e nella memoria ma mantengono un senso che la pratica quotidiana conserva. Questi strumenti testimoniano dunque la varietà musicale e strumentale della Calabria, perciò abbbiamo cercato di presentare i modelli più in uso, per così dire “standardizzati”. Di ogni tipo di strumento esistono numerose varianti, nella dimensione come nella foggia. L’abilità tecnica di un costruttore, il suo estro, la sua conoscenza più o meno approfondita della tradizione nonché le differenti richieste di un suonatore condizionano la riuscita di uno strumento. Molti strumenti sono autocostruiti dal suonatore, altri ancora durano solo una stagione a causa del materiale utilizzato e sono costruiti per divertimento dei bambini. La reperibilità degli strumenti tradizionali è però molto minore rispetto al passato per la diversa natura economico sociale dei produttori. E’ l’artigiano stesso che, riconoscendo, nell’acquirente un bravo suonatore oppure un semplice consumatore (interessato soltanto alla forma merce dell’oggetto), deciderà la qualità, il prezzo e la destinazione del suo prodotto. L’importante è infatti, nella tradizione, salvaguardare l’uso degli strumenti che può essere quello di chi continua a suonare, sia quello di chi, per averlo ereditato, fa dello strumento musicale un simbolo di status all’interno della stessa cultura tradizionale. Quando si perde tale uso (reale o simbolico) si verifica la distruzione dello strumento, anche se di perfetta fattura, a causa dell’abbandono o di mancanza di manutenzione. Una esposizione è un’occasione per porre il problema della conoscenza critica della cultura tradizionale, del mantenimento della qualità degli strumenti e delle figure artigianali ad esso legate. Ciò non per interesse nostalgico ma per mantenere vivo il senso della cultura musicale tradizionale. Perciò quelli che presentiamo sono strumenti usati quotidianamente sia dai suonatori tradizionali sia da musicisti che da anni si dedicano alla ricerca ed alla riproposta della musica popolare calabrese.