Proiezione: Aspromonte – La terra degli ultimi, di Mimmo Calopresti



Il 14 agosto ci immergeremo in un’esperienza cinematografica a cielo aperto, dove Piazza Campo si trasformerà in un vero e proprio cinema sotto le stelle con la proiezione di “Aspromonte – La terra degli ultimi” (2019).

È un film che parla di noi, della nostra terra e delle nostre radici. Ambientato nell’Italia del dopoguerra, tra le montagne di un paese isolato della Calabria, racconta una storia collettiva di riscatto sociale, intensa e profondamente emozionante.

Il film narra i sacrifici e la vita di una comunità che sopravvive giorno dopo giorno, e vuole costruire una strada per unire il paese alla marina, lottando contro le istituzioni e prepotenti locali

Un momento di cultura, riflessione e comunità che andrà ad arricchire il programma della sedicesima edizione di Amore&Rabbia.

Avremo il grande piacere di ospitare il regista Mimmo Calopresti, nostro conterraneo, che introdurrà la sua opera.

Mimmo Calopresti, figura poliedrica del cinema italiano, è un regista, sceneggiatore, attore e produttore nato a Polistena nel 1955. La sua carriera artistica ha preso il via negli anni ’70, distinguendosi inizialmente per la sua attività di documentarista. Tra i suoi primi lavori spiccano “A proposito di lattine” (1982), “Pugni e lattine” (1983) e “Fratelli di sangue” (1988), opere che hanno saputo esplorare tematiche sociali con uno sguardo acuto e personale.

Il passaggio al lungometraggio segna una tappa fondamentale nella sua produzione. Il suo primo film, “La seconda volta” (1995), con Valeria Bruni Tedeschi e Nanni Moretti, non solo ottiene un notevole successo di critica e pubblico, ma gli vale anche la nomination al David di Donatello per la miglior regia. Il sodalizio con Moretti si rafforza con “La parola amore esiste” (1998), un altro film che vede Moretti nelle vesti di attore e Calopresti premiato con il David di Donatello per la migliore sceneggiatura.

Calopresti ha dimostrato una spiccata sensibilità nel trattare temi complessi, spesso legati alla memoria storica e alle contraddizioni sociali. Ne sono esempi “Preferisco il rumore del mare” (2000), con Silvio Orlando, e “L’anima gemella” (2002), con Violante Placido. La sua filmografia include anche “La passione di Cristo” (2004), un documentario che esplora il rapporto tra la fede e la rappresentazione cinematografica, e “Volevo solo vivere” (2006), documentario incentrato sulla figura di un sopravvissuto alla Shoah.

Tra le sue regie più significative, si annoverano anche “L’abbuffata” (2007), “La fabbrica dei tedeschi” (2008), e “La maglietta rossa” (2009). Oltre alla regia, Calopresti si è cimentato anche come attore, partecipando a film come “Il portaborse” (1991) e “Caro diario” (1993) di Nanni Moretti, e “Aprile” (1998) dello stesso Moretti, dimostrando una versatilità artistica che lo ha reso una figura centrale nel panorama cinematografico italiano contemporaneo.


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