O Zulù



Luca Persico, nato a Napoli il 15 novembre 1970 e universalmente conosciuto con lo pseudonimo di ‘O Zulù, si è imposto come una delle figure più carismatiche e discusse della scena musicale italiana, principalmente come frontman del gruppo raggamuffin rap 99 Posse. La sua storia artistica e personale affonda le radici in un’infanzia segnata dall’amore familiare ma anche da esperienze di emarginazione e bullismo, e da un’educazione cattolica percepita come limitante presso la scuola dei fratelli Maristi di Giugliano in Campania. Questi anni formativi, uniti agli studi liceali classici, alle prime esperienze di militanza nella sinistra antagonista e ai primi contatti con la musica, sullo sfondo di una Napoli popolare e culturalmente vibrante, hanno forgiato il suo carattere combattivo. L’ambiente dei centri sociali divenne presto il suo habitat naturale, e durante un’occupazione universitaria si distinse per aver organizzato una radio clandestina, iniziativa che attirò persino l’attenzione di Piero Chiambretti per un servizio su Rai 3.

Il 1991 fu un anno cardine con la fondazione del Centro Sociale Occupato Autogestito Officina 99 a Napoli, luogo che divenne il crogiolo per la nascita, nello stesso anno, dei 99 Posse. Questo periodo vide un’intensificazione del suo impegno politico, che si manifestò anche attraverso azioni eclatanti come l’invasione di una base NATO in Sardegna e frequenti scontri con le forze dell’ordine. Con la nascita dei 99 Posse nel 1992, ‘O Zulù divenne uno dei protagonisti indiscussi della stagione italiana delle posse, sebbene, come ammesso dagli stessi membri, alla firma del primo contratto discografico fossero ben lontani dall’immaginare la portata del loro futuro successo. Il gruppo, nato quasi per gioco, si trasformò in un fenomeno di massa, caratterizzato da un profondo impegno sociale e da scelte artistiche e umane spesso radicali, come la rinuncia a cospicue somme di denaro e a numerose apparizioni televisive in nome di saldi principi, o l’esclusione dal concerto del Primo Maggio. Tra gli aneddoti che costellano la storia dei 99 Posse figurano scherzi telefonici a Gabriele Salvatores, il consumo di cannabis sul set del film “Sud” di fronte a centinaia di poliziotti, il primo incontro con Meg all’università e una memorabile jam session sul palco con Vasco Rossi sulle note di “Vita spericolata”.

L’impegno politico di ‘O Zulù si estese oltre i confini nazionali, portandolo a manifestare nelle piazze e a vivere in prima persona eventi cruciali come il G8. I suoi viaggi lo condussero in Chiapas, dove incontrò il Subcomandante Marcos – esperienza che confluì nel diario “Cartoline zapatiste”, pubblicato da Feltrinelli nel 2002 – ma anche in Palestina e Iraq, sempre animato da uno spirito di solidarietà, amore e libertà.

Il 2002 segnò una svolta con la temporanea conclusione dell’avventura dei 99 Posse e l’avvio di nuovi progetti musicali. ‘O Zulù collaborò con i Bisca nel supergruppo Bisca99Posse e fondò, insieme a PapaJ e Neil Perch, gli Al Mukawama. Successivamente, con l’aggiunta di Dj2Fast, Massimo Jovine e Claudio Marino, diede vita a un progetto intermedio tra i 99 Posse e Al Mukawama, denominato Zulù in the Al Mukawama experiment number three. Questa formazione, sorta di backing band per lo stesso Zulù, pubblicò nel 2005 il doppio album dal vivo “‘O Zulù in the Al Mukawama experiment 3”, in cui i successi dei 99 Posse venivano rivisitati nelle musiche e aggiornati nei testi. Seguì una breve esperienza con la formazione dei BiscaZulù. Parallelamente, ‘O Zulù compose le musiche per il film “Fame chimica“, in cui interpretò anche una piccola parte. Sul piano personale, il 2002 fu anche l’anno dell’incontro con Stefania, che sarebbe diventata sua moglie e la madre di suo figlio, segnando l’inizio di una nuova vita, lontana dagli eccessi e dalle dipendenze che talvolta avevano bussato alla sua porta, ma con un immutato approccio alla sperimentazione musicale e all’impegno politico.

Tra marzo e agosto 2009, ‘O Zulù girò l’Italia in tour con Enrico Capuano e la “tammurriata rock”, proponendo canti di lotta e di protesta. Tuttavia, già da settembre dello stesso anno, era di nuovo in tour con i 99 Posse, segnando il ritorno sulle scene della storica formazione. Più recentemente, tra il 2017 e il 2019, ha sviluppato un side project in DJ set con DJ Spike. Dopo aver affrontato il periodo del COVID esplorando anche il teatro e continuando la sperimentazione, ‘O Zulù è tornato con forza sulle scene con i 99 Posse, confermandosi una voce complessa, sfaccettata e instancabilmente combattiva nel panorama italiano.


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