Enogastronomia locale


La Calabria possiede un ricco patrimonio di beni culturali, di cui i prodotti dell’enogastronomia sono parte integrante e significativa.

La cucina verzinese si costruisce filologicamente attorno alla bontà, alla qualità e alla genuinità di molte sue materie prime, cucinate in modo semplice e rispettoso del gusto di base. E’ una cucina povera, di origine contadina, con numerosi piatti fortemente legati alle tradizioni, alle ricorrenze religiose e alla stagionalità del prodotto.

A Verzino, come in tutto il resto della Calabria, rivestono particolare importanza i cibi conservati, come i formaggi freschi (ricotta e “sciungata”) e stagionati (pecorino, provola e “casu marzu”), le verdure sottolio (melanzane, olive, pomodori secchi) o “cunzate” (peperoni salati) e gli insaccati di maiale (salsiccia, soppressata), che consentono grazie alla loro conservazione di assaporare delizie tipiche durante tutto l’anno.

Proprio il maiale è stato per secoli la dispensa dei calabresi, la sua macellazione rappresenta un rito antico al quale partecipa tutta la famiglia. A Verzino, il maiale è considerato l’ingrediente di base della cucina tradizionale contadina. Del maiale non si buttava proprio niente, si conserva il grasso, i “risimuglie”, il lardo, la pancetta, le cotenne, le salsicce, le soppressate, i capicolli e il prosciutto. I salami vengono conservati ed sono poi consumati in ogni occasione. Si prepara anche la gelatina con le zampe, le orecchie, e parti della testa, bollite e conservate in aceto aromatizzato con foglie d’alloro e mentuccia. Anche col sangue, cotto a bagnomaria insieme a cioccolato, zucchero, noci, pinoli e bucce d’arancia grattugiate, si preparava il “sanguinaccio”.

Oggi, nelle aree coltivate si raccolgono ottimi prodotti agricoli, importante per il territorio verzinese è la produzione dell’olio di oliva. Verzino, infatti, rientra tra i comuni della provincia di Crotone produttori dell’olio dell’Alto Crotonese DOP, uno dei pochi oli extravergine di oliva della Calabria, che ha ottenuto tale riconoscimento dall’Unione Europea.
L’olio extravergine di oliva Alto Crotonese DOP è ottenuto dai frutti dell’olivo della varietà Carolea, che deve essere presente negli oliveti in misura non inferiore al 70%; per il restante 30% possono concorrere da sole o congiuntamente le cultivar: Pennulara, Borgese, Leccino, Tonda di Strongoli e Rossanese. All’esame organolettico appare dorato con riflessi verdi decisi, all’olfatto emana un odore piacevolmente fruttato. Ha un gusto amaro e piccante, ma risulta morbido.
Nella cucina verzinese, l’olio extravergine riveste un ruolo molto importante, infatti, tutti i cibi vengono conditi con l’olio e anche tutti i tipi di conserve sono prevalentemente fatte sott’olio. Nel periodo della raccolta e spremitura delle olive si è soliti degustare l’olio nuovo con il pane arrostito o sulle frese.

Un ruolo centrale nella cucina verzinese è occupato dal pane, curato nella preparazione e negli ingredienti (importante il grano duro) e delle paste tradizionalmente fatte in casa. Verzino è uno dei comuni dove ancora oggi si semina e raccoglie il grano senatore-cappelli e “maiorca”.

La farina viene inoltre utilizzata per fare i dolci tipici (“pitte ’mpigliate”, “mastazzoli”, “crustoli”), per la panificazione e creazione dei cosiddetti “squadatelli” (tipici biscotti salati secchi, simili ai taralli) u “muccellatto” ( tipico pane del periodo pasquale) e i “cullurelli”.

I cullurelli, sono ciambelle di pasta lievitata fritta, preparata con acqua e farina, alcuni poi aggiungono anche delle patate, per rendere l’impasto ancora più soffice. I “cullurielli” sono una variante delle più note crespelle, e sono immancabili nel giorno dell’Immacolata e nel periodo di Natale.

Diffuso è anche l’utilizzo di peperoncini, più o meno piccanti, utilizzati quasi in tutti i preparati, in sughi e portate principali, ma anche per le conserve. L’utilizzo del peperoncino in Calabria è anche conosciuto per conservare la “sardella”.

Tale conserva è un prodotto tipico calabrese della provincia di Crotone a base di salsa di bianchetti di piccolissima o media taglia e di peperoncino rosso dolce o piccante macinato in polvere. Altri ingredienti sono sale ed aromi come il finocchio selvatico. La sardella calabrese è versatile ed è capace di aggiungere sapore a moltissimi piatti. Oltre ad assaporarla con l’olio, si presta bene anche per condire la classica pizza, oppure può trasformarsi in un saporito ripieno per calzoni, focacce e girelle di pane.

Il peperoncino viene utilizzato, inoltre, per preparare le “sarde salate” che sono un prodotto di conserva tradizionale, nato dalla brillante intuizione dei poveri pescatori di un tempo. Per realizzare le sarde sono necessari sarde fresche appena pescate, sale e peperone a scaglie. Le sarde salate si possono gustare su una fetta di pane casareccio, con gli spaghetti e sulla pizza.

Inoltre, il territorio verzinese è famoso per una lunga tradizione mielaia, succedutasi di generazione in generazione, ha portato alla produzione di mieli caratteristici quali: quello di castagno, sulla, arancio, eucalipto e millefiori. Il miele è ottenuto dalle api che laboriose raccolgono il nettare nelle valli del territorio verzinese. Nel periodo di Natale si possono degustare i dolci tipici verzinesi che sono prevalentemente a base di miele, tra i più noti ricordiamo le “pitte ’mpigliate”, i “mastazzoli”, e “crustoli”. Inoltre, va segnalata un’importante sagra che ogni anno si tiene nel mese di agosto a Verzino, dove i produttori locali fanno degustare le loro eccellenze con i formaggi tipici della zona o con il pane.

Nei boschi verdi ed incontaminati dei dintorni del piccolo borgo, nei mesi autunnali si raccolgono i funghi. Tra i più famosi usati nelle pietanze citiamo il lactarius delicius, detto “rosito”, poiché possiede un colore rosato. Altri funghi poco comuni sono la mazza di tamburo, la russula mustelina e i “vavusi”. Il territorio è anche ricco di porcini, che si raccolgono da agosto a novembre.

Inoltre, il sottosuolo verzinese è ricco di pepite di tartufo, grazie al suo caratteristico ambiente fatto di foreste, rappresenta uno dei riferimenti provinciali più importanti e vasti per lo scorzone. Il tartufo scorzone, comunemente noto con il termine tartufo nero estivo per la sua superficie molto ruvida, è un esemplare molto noto tra i conoscitori di tartufi e dalle buone proprietà organolettiche.

Il territorio verzinese, inoltre, è una ricca zona boschiva con diverse specie di animali da cacciagione. Di riflesso, la sua tipica cucina offre anche svariate preparazioni a base di carni selvatiche (cinghiale, volpe, tasso, istrice, tordo, beccaccia e colombacci), ricette tradizionali che sono diventate delle vere e proprie specialità.

La Calabria è sempre più protagonista nel panorama vinicolo nazionale e internazionale. Sebbene il territorio di Verzino, non presenta note cantine e aziende vinicole, perché ogni contadino produce il proprio vino, è importante però far conoscere i grandi vini del zona. Il versante ionico in provincia di Crotone, infatti, è il regno della denominazione Cirò DOC. Il vino è prodotto a base di uve gaglioppo, un vitigno autoctono a bacca nera, di probabile origine greca e diffusosi prevalentemente nelle aree costiere della regione. L’origine del nome sembra ricondurre al dialetto locale, per cui gaglioppo significa “pugno chiuso”, per via della compattezza del grappolo. I vini prodotti con le uve gaglioppo sono decisamente robusti e mediamente eleganti. Negli ultimi anni la produzione del nettare rosso, bianco e rosato si è evoluta, divenendo uno dei motori trainanti dell’economia calabrese e sempre più aziende lavorano e producono vini eccellenti.